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"Colui che non ha nemici"  作者: Andrea Segreto
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Capitolo 1: Asta di schiavi

Sono passati poco più di tre anni, dall'arrivo di Dosei nel nuovo mondo e in questo preciso istante, sta portando a termine un incarico affidatogli dalla gilda di cui fa parte.


Caratteristiche Dosei: nazionalità (italiano), capelli(corti/neri), occhi(grigi), altezza(1,77 m), età (21 anni).


All'interno di una fastosa carrozza dai rossi sedili in pelle, una conversione tra due giovani ragazzi, sta avendo luogo.


"È un vero onore per me, essere accompagnato in questo viaggio dal famoso "Colui che non ha nemici"." furono queste le parole che scaturirono da un giovane nobile(dai biondi capelli).


"Lo faccio solo perché tuo padre ha richiesto alla gilda che fossi io in persona ad accompagnarti... Oltretutto sono stato pagato profumatamente." rispose Dosei, adagiato comodamente difronte al giovane.


"Piuttosto... Come mai hai deciso di iscriverti alla gilda della sacra fede?" domandò perplesso.


Dopo un pacato sospiro... E con un rassegnato sorriso a far da dipinto sul suo volto "Ha fatto tutto mio padre... Ha accennato ad una sorta di tradizione di famiglia una volta raggiunti quindici anni(età alla quale si diventa adulti)."


Socchiuse le palpebre e pronto per una dormita, Dosei dovette interrompere tale azione, per via di uno sguardo fisso su di lui "Cosa c'è? Vuoi chiedermi qualcosa?" domandò infastidito e con tono tutt'altro che garbato.


Il ragazzo chinò il capo, socchiuse leggermente le palpebre e con un caritatevole sorriso "Potrebbe spiegarmi come funziona la gilda?..."


Con la mano tra i capelli e leggermente irritato "Non ti sei informato prima di partire?..."


Con evidente e papabile angoscia "Deve sapere... Che sono stato informato di tutto ciò, solo ieri pomeriggio..."


Tirato un lungo sospiro e raccolta tutta la buona volontà che alloggiava in lui, Dosei graziò il ragazzo del suo sapere e gliene fece dono "Va bene, ti spiegherò il necessario... Il resto lo chiederai ai responsabili della gilda."


Bastarono quelle poche parole, per illuminare il volto e la buia giornata del giovane nobile che ricolmo di entusiasmo, rivolse lui un nobile inchino "Grazie del suo tempo!"


Posizionato il piede sinistro sul ginocchio destro e alzato il capo per rivolgere un serio sguardo al giovane, Dosei proferì parola "La prima cosa che devi sapere, è che la gilda della sacra fede è detta così perché facente parte della chiesa. Queste gilde si trovano solo nelle città con a capo un arcivescovo... La gilda in cui sei stato iscritto si trova a Tutiora e come avrai sicuramente intuito... Ne faccio parte anch'io..."


Il giovane lo interruppe per porgere lui una domanda "Ho saputo da mio padre che siete molto amici con l'arcivescovo..."


"Non direi amici... È vero che gli ho salvato la vita, ma credo mi consideri più un allievo..."


Un ulteriore domanda prolungò la conversazione "È vero che il vostro grado è quello di emissario?"


Un sospiro separò il giovane dall'imminente risposta "Esatto... Visto che hai tirato in ballo i gradi, ti parlerò di quelli... Andando dal più basso al più alto sono: viandante, pellegrino, portavoce, emissario, voce e santo."


Altra carne al fuoco venne messa da Dosei, non facendo altro che aumentare la curiosità e voglia di sapere del giovane che di fronte lui sedeva "E come si fa a riconoscere il grado di un membro?"


Dosei posizionò il braccio destro in direzione del ragazzo, occupando la visione di quest'ultimo con la nera manica contraddistinta da fastosi ricami in oro "Vedi questa targhetta dorata? Sopra ci sono intagliati il grado e il nome del membro."


A quella visione, gli occhi del ragazzino splendettero di stupore e ammirazione "Wow! Daranno anche a me, una targhetta come la vostra?!"


"Certo, ma sarà d'argento. La targhetta d'oro viene concessa a coloro che hanno raggiunto il grado di emissario... Ti interessa sapere qualcos'altro?..."


Sbarrate le due fenditure che permettevano lui di far uso della vista, il giovane nobile ci pensò per qualche secondo e poi rispose "Ah sì... Se non mi sbaglio, mio padre ha accennato ad alcuni vantaggi nell'entrare a far parte della gilda..."


Un sorrisetto ricoprì le labbra dell'emissario, che con fare altezzoso "Diciamo che tuo padre ha detto il vero, ma ciò è dovuto alla costosa tassa d'iscrizione... Solamente i nobili potrebbero permettersi di pagarla."


"Quindi anche voi siete di nobili origini?!" domandò con stima ed entusiasmo.


"No... L'arcivescovo mi permise di entrare a farne parte, per aver salvato lui la vita."


Dopo quella breve spiegazione, le acque si calmarono e per circa tre ore regnò un "imbarazzante" silenzio che portò il giovane nobile a porre una spiacevole domanda all'emissario che in dormiveglia giaceva orizzontalmente sui comodi sedili.


Visibilmente dispiaciuto e con tatto "Posso farvi una domanda che potrebbe risultare scortese?"


Alzate leggermente le palpebre e direzionato l'assonnato volto al ragazzino "Fai pure."


Chinato il capo e abbassate leggermente palpebre e sopracciglia, un triste viso ebbe forma "Come avete perso metà del braccio sinistro?"


"Questo non posso dirtelo..." rispose Dosei con evidente tristezza. Dopodiché chiuse nuovamente gli occhi "Se arriviamo a Tutiora prima delle dieci di domani mattina, svegliami."


"Va bene... Posso sapere il motivo?"


"Perché a quell'ora, ci penserà qualcun altro a svegliarmi."


Giunti a Tutiora e mostrata la sede principale della gilda al giovane ragazzo... Infine si diressero alla locanda della gilda della sacra fede.


Spiegazione: La chiesa fu fondata dal regno degli umani e dal regno degli elfi(due regni distinti). I due regni sono suddivisi in territori che prendono il nome di diocesi. In ogni diocesi vi è una città con a capo un arcivescovo, questo risiede nella cattedrale della città in questione e controlla i territori facenti parte la diocesi.


Sono passati tre giorni da allora... E pronto per accettare un nuovo incarico, Dosei si recò alla gilda "Buongiorno!" pervaso da un apparente buonumore, facendo uso di una decina di passi in avanti... Giunse dinanzi un grande bancone(sormontato da una grande vetrata) dietro il quale... Una ragazza dai biondi capelli e dalle lunghe orecchie, mostrò lui un gentil sorriso di bentornato "Oh, Dosei! Stavo per mandare qualcuno a cercarti..."


Sedutosi comodamente su un legnoso sgabello "C'è qualche richiesta per me?"


"Esatto... Vogliono che tu faccia da sovrintendente ad un'asta di schiavi..." dopo un lungo sospiro e perso il buonumore... Rivolse lei un angosciato e annoiato sguardo "A quanto ammonta la paga?..."


"800 der... Anche se poco, penso dovresti accettare..." consigliò lui, l'elfa sorridente.


Con fare tutt'altro che garbato "Passami il foglio della richiesta..." e fatto come da lui richiesto... Grazie ad un insenatura tra bancone e vetrata, il richiesto foglio giunse lui... Un'occhiata in direzione di questo e la risposta non tardò ad arrivare "Cittadina di Grimia... Non molto distante da qui... ... D'accordo..." calate palpebre e sopracciglia "Accetto l'incarico..."


La cittadina di Grimia si trova a nord di Tutiora. Per raggiungerla ci vogliono circa due giorni in carrozza... Queste sono messe a disposizione dalla gilda e a trainarle ci pensa un monvath(simile ad un bisonte). A portare il mezzo di trasporto, non sono i membri della gilda... Ma un cocchiere.


Il giorno stesso, partì per Grimia... E giunto in città si recò nella mattonellata piazza centrale (luogo in cui si sarebbe svolta l'asta), dove in una struttura in legno(costruita per l'occasione), incontrò gli addetti all'evento.


"Da quanto tempo Dosei! È un bel po' che non ci si vede!" esclamò entusiasta, un umano barbuto di bassa statura che dinanzi al ragazzo si ergeva.


Più che infastidito dal modo di fare del buffo individuo... Rivolto lui un'espressione indifferente e inespressiva "Saltiamo i convenevoli... E portami dagli schiavi, così potrò dar loro la mia benedizione..."


Fatto come dall'emissario richiesto, il piccolo uomo, fece lui strada in direzione di una buia e maleodorante stanza... E fatto il loro ingresso in questa e accese le lanterne... Una rivoltante ambientazione, occupò la disgustata visione del ragazzo... Che tappatosi il naso per l'irrespirabile aria "Potresti renderli almeno presentabili... Ti ricordo che sono un membro della chiesa... E poi cos'è questo odore rivoltante?... Non dirmi che fanno qui i loro bisogni?..." difronte lui, una moltitudine di gabbie con all'interno esseri di molteplici razze (umani, elfi, nani e vampiri).


Strofinatosi il retro del capo... E dipinto sul proprio volto un sorrisetto alquanto imbarazzato, il piccolo uomo proferì parola "Sfortunatamente sì... Ma stai tranquillo, dopo l'asta ripuliremo tutto..."


Lanciato un sospiro dal gusto amaro... E socchiusi gli occhi per lo sconforto "Non che mi importi della piazza... Avanti su, diamo il via a questa benedizione... Così potrò uscire da questa sudicia stanza..."


Fatti uscire uno ad uno, tutti gli schiavi ricevettero la benedizione del ragazzo... Questa consisteva in un semplice tocco della fronte di loro, da parte del suo indice destro.


L'ultimo schiavo a dover ricevere il semplice gesto... Era una vampira ricoperta da solo pochi stracci... E dopo un breve sghignazzo... Il piccolo uomo fiero del suo pezzo "Questa vampira è il pezzo forte! Osserva bene... Pallida pelle come la neve, occhi rossi come il sangue... E per finire, lunghi capelli più argentei dell'argento stesso!" una risata di compiacimento "Ci frutterà una bella cifra!"


Per nulla interessato a quelle parole, avvicinò la mano in direzione della vampira... Ma poco prima che la benedizione potesse compiersi... Un repentino e violento morso giunse lui sul braccio... E in preda ad un atroce dolore "Cazzo!! Questa bastarda mi ha morso!!" fatti due passi indietro e ancora dolorante, rivolse le sue lamentele contro l'umano di fianco "Perché non le avete messo la museruola?!!"


Dispiaciuto e mortificato per l'accaduto... Con fare agitato si scusò subito per l'inconveniente... E fatti giungere due aiutanti che tennero ferma la vampira, la benedizione poté finalmente compiersi.


Ancora mortificato per il comportamento della schiava "Tutto bene Dosei? Non pensavo fosse così aggressiva... È stata calma fino ad ora... Se vuoi posso punirla con una decina di frustate."


Ancora parecchio dolorante, si mostrò lui clemente "Non c'è bisogno... Nessuno acquisterebbe una schiava malandata..."


Finte lacrime, ebbero origine dal falso individuo "Grazie... Sapevo fossi un brav'uomo..."


E rivolgendo un disgustato sguardo in direzione della ragazza... Con volto annoiato e visibilmente assonnato "Ci vediamo domani..." così facendo, poté tornare all'aperto e portare a termine una deliziosa e fresca boccata d'aria.


Nel frattempo, si era fatta l'ora di pranzo... E come suo solito, si diresse presso un ristorante specializzato in pietanze tipiche della zona. Dopo essersi saziato e riempito lo stomaco, ricaricato delle sue forze... Si fece un giro per i negozi della città, alla ricerca della rara statuetta di Visoul(drago di un'antica leggenda del regno dei nani) e fatto il suo ingresso in uno di questi...


"Buongiorno! Per caso avete l'edizione limitata placcata in oro di Visoul?" chiese il ragazzo, speranzoso di ricevere una risposta positiva... Ma sfortunatamente per lui, ciò che giunse lui, non fu altro che una risposta negativa... E sconsolato per la notizia ricevuta, fece dietrofront per poter così proseguire la sua ricerca.


Dopo aver controllato parecchi punti vendita, giunse la sera... E fallito nel suo intento, pervaso da profondo sconforto si diresse ad una qualsivoglia locanda per affittarne una delle camere, potendo così saziare il suo fabbisogno di sonno.


Il giorno dopo, giunto in piazza... Una grande folla di persone, occupò la sua visione... E simil meravigliato da ciò "Ma quanta gente c'è?!"


Spiegazione: La presenza dell'elevato numero di individui era più che normale... Essendo questa, un'asta di piazza... Era aperta a chiunque, ma per i partecipanti vi erano dei posti a sedere difronte un'impalcatura (in legno) rialzata.


Sull'appena citata impalcatura, il piccolo uomo fece il suo festoso ed entusiasmante ingresso... E attirando l'attenzione di tutti con gioiose e incoraggianti urla "Buongiorno signori e signori! Io sono Tarol! E oggi ho l'onore di portare avanti questo splendido evento!" grida di festa ebbero origine dalla folla "E come sovrintendente! Abbiamo un ospite speciale!" rivolto lo sguardo in direzione del ragazzo, fece cenno lui salire sul palco "Ecco a voi Dosei! Il famoso "Colui che non ha nemici"!!!" un grido per lui ebbe vita dal numeroso gruppo di individui... Ma infastidito dal modo di fare dell'umano di fianco lui "Si può sapere perché tutte scene?" sussurrò all'orecchio di questo... Che mentre accoglieva gli applausi "Non vedi quanto ho alzato il morale di tutti? Così facendo saranno disposti a sborsare di più, perché presi dalla voga del momento..."


Finite le presentazioni e sceso dal palco, il ragazzo si sedette su una legnosa sedia, posizionata alla destra dell'impalcatura (distante da quelle riservate ai partecipanti)... E qualche minuto dopo, l'asta poté finalmente iniziare.


A condurre il tutto con grande maestria, ci pensava Tarol "Adesso l'asta può cominciare! Il primo pezzo è un famoso fabbro nano caduto in rovina! Se avete bisogni di forza lavoro presso la vostra officina! Non perdete questa magnifica occasione!"


L'evento proseguì senza intoppi... E giunti finalmente alla fine... Una pallida ragazza dagli argentei capelli e visibilmente malandata, fece il suo ingresso sul perfido palco "E per concludere in bellezza! Ho l'onore di presentarvi il pezzo forte dell'asta!" difronte ai presenti con solo qualche straccio addosso... Una ragazza imbarazzata e con rassegnato capo chino, occupò la loro visione.


"Osservate bene! Mi rivolgo soprattutto a voi signori!" avvicinatosi alla vampira "Pallida pelle bianca come la neve... Occhi rossi come il sangue... E lunghi capelli più argentei del vero argento!... Cominciamo!!!"


La battaglia per aggiudicarsi la schiava fu molto dura... E passati circa dieci minuti... Alla fine della fiera, fu un vecchio nobile ad offrire la somma vincente "Tredicimila der!" nessuno dei restanti partecipanti, osò controbattere.


"Tredicimila e uno!" (in questo mondo si conta fino a cinque, prima di chiudere i giochi)


Rivolto lei un penoso sguardo... Fu questo ciò che il giovane ragazzo pensò "Povera vampira... Non poteva andarle peggio..."


Dosei conosceva molto bene il vecchio nobile... Era famoso per abusare delle sue schiave e dopo essersi stancato di loro... Bruciarle vive nel giardino della sua reggia per occasioni importanti come feste tra nobili... Anche il ragazzo aveva preso luogo ad alcune di queste.


"Tredicimila e due!" rassegnata al suo destino, rivolse all'emissario un triste e sconfortato sguardo "Tredicimila e tre!"


"Perché mi guardi con quel viso pietoso?... Hai osato persino mordermi..." pensò indifferente lui... "Tredicimila e quattro!"


Giunto ad una decisione "Tuttavia..." alzatosi in piedi "Quattordicimila der!" lanciò la sua offerta... E voltatosi in direzione di lui, Tarol ebbe da ridire "Mi dispiace Dosei... Ma non credo che il sovrintendente, possa partecipare all'asta..."


Con un freddo sorrisetto a far da contorno al suo indifferente fare "I soldi son pur sempre soldi..." diretto poi lui un truce sguardo "O i miei non ti vanno bene?"


A quel punto arrivati, Tarol non poté ribattere... Mettersi contro un membro della chiesa, influente come Dosei... Era l'ultimo dei desideri...


Così facendo, la battaglia per la vampira andò avanti di qualche altro minuto... E terminò quando il ragazzo offrì la cifra di ventimila der "Ventimila e cinque! Aggiudicata per ventimila der! Da "Colui che non ha nemici"!" fatta scendere la vampira e raggiunto il centro del palco, Taral proferì parola "Bene signori e signore! L'asta termina qui! Spero vi siate divertiti!"


Al termine di questa, una volta ritirato il suo acquisto (con uno sconto do ottocento der), si diresse alla locanda... E durante il breve percorso... Rivolto alla vampira (che di fianco lui avanzava) un indifferente sguardo "Arrivati in stanza, ti libererò da queste catene... Sai com'è, gli schiavi si devono tenere stretti al guinzaglio..."


Ciò che disse corrispondeva a semplice verità... Con catene alle caviglie, intorno ai polsi e catena al collo a mo' di guinzaglio... La scalza ragazza con solo stracci a tentar di coprir quel pallido corpo... Con fatica (dovute alle sue pessime condizioni) e affranto volto in direzione di giù... Senza dir nulla, dovette accogliere le crudeli e gelide parole del suo padrone.


Lungo la via e all'interno della locanda, gli sguardi dei "passanti" non erano che il pallido e "svestito" corpo di lei... Giunti poi in stanza, la prima cosa che fece fu liberarla dalle strette catene e di nuovo libera... Diversamente da come lui credeva, la vampira non fece nulla e rimase in piedi di fronte lui che al margine del letto, adagiato sedeva... Rivolto poi lei un'espressione simil stranita "Ero sicuro mi avresti morso, una volta libera... E invece sei piuttosto mansueta..."


Alzatosi da lì, con indifferenza parlò lei "Esco per un'oretta..." uscendo dalla porta, le lanciò un avvertimento "Non provare a scappare... Potresti finire male..."


Lasciata la stanza e dietro la porta chiusa a chiave... Un flebile pianto giunse lui e tutt'altro che dispiaciuto, fu questo ciò che irritato pensò "Che lagna..."


Passata l'oretta da lui citata, fece ritorno... E spalancata la porta, una vampira in lacrime e adagiata al margine del letto, portava avanti un flebile pianto.


Infastidito da tale scena, scagliò contro lei un crudele rimprovero "Chi ti ha dato il permesso di lordare il mio letto?!" e avvicinatosi lei con fare minaccioso e volto furioso... Senza far nulla fece alzare la ragazza dal luogo del crimine e con il poco tessuto addosso, si asciugò l'umido viso...


Una divertita risata ebbe origine dal ragazzo e con un furbo sorrisetto stampato in volto "Scherzo, scherzo, ahahah... Più che altro, sarebbe meglio che prima ti cambiassi... o per meglio dire, ti "vestissi"." fuoriuscito da una busta in cartone, uno splendido e scintillante bianco abito con gonna lunga "Su, vai a cambiarti..." fatto cenno lei con lo sguardo in direzione di sinistra "Oltre quella porta si trova il bagno..."


Tuttavia, la ragazza stranita rimase immobile a contemplare la magnifica veste "Che aspetti? È tua, puoi prenderla." consegnato lei il dubbio regalo... Questa lo afferrò e fece come dal ragazzo richiesto.


Passarono pochi minuti... E con capo chino, palpebre e sopracciglia lievemente abbassate e triste sguardo in direzione di giù... La vampira uscì dal bagno, per far ritorno in "stanza".


Squadrata per bene e godutosi la splendida visione, con sorrisetto compiaciuto per l'ottimo abito scelto "Sì! È perfetto!"


Nel mentre si era fatta sera (Dosei se ne rese conto dalla poca luce che ormai penetrava dalla finestra della camera) e tirato un lungo sospiro... Rivolse lei un gentil sguardo "Sarai sicuramente affamata..." fatti due passi in direzione della porta "Che fai? Non stare lì impalata, scendiamo sotto... Così possiamo cenare..."


Raggiunto il piano terra e seduti ad un tavolo... Dosei alzando il braccio, fece intendere di voler ordinare... Nel mentre, gli occhi di tutti erano maliziosamente rivolti in direzione della vampira... E varie battutine, non esitarono ad arrivare...


Terminata la molto "discussa" cena e fatto ritorno in camera... Coricatosi sul morbido letto, Dosei ordinò lei di spogliarsi... Che per nulla sorpresa da tale richiesta, diede il via a quell'azione.


Ma alzato rapidamente il busto e rivolto lei un incredulo e indifferente sguardo "Hey... Sto scherzando... Non dicevo sul serio..." riuscito ad interrompere la ragazza da ciò che stava per fare, adagiò di nuovo la schiena e il capo al comodo letto dalle marroni lenzuola... E con assonnato sguardo rivolto al soffitto "Ti ho comprata solo per evitarti tutto questo... Non ti costringerei mai, a fare qualcosa del genere..." sbarrati in fine le palpebre e posizionatosi sul fianco destro, uno sbadigliò anticipò ciò che avrebbe detto "Io ho sonno... Se ti va, puoi dormire sul letto... Altrimenti, fai buon uso del pavimento..."


Passarono dieci minuti (Dosei già dormiva) e una ragazza che di fianco lui sostava, allungando lo sguardo in direzione della porta... Poté notare una quasi invisibile apertura... Resasi subito conto, che la libertà era poco più di due passi difronte lei... Senza pensarci due volte, approfittò dell'occasione e scappò dal suo padrone.


La mattina dopo, un riposato ragazzo girò il corpo in direzione di su... E stropicciatosi gli occhi dopo un profondo sbadiglio "Che dormita..." voltandosi poi verso la sua sinistra "Hai dorm... Stupida vampira... Eppure ti avevo avverto..." di fianco lui, un vuoto letto occupò la sua visione... E notando la porta leggermente aperta... Un profondo sospiro ebbe origine da lui...


Fattosi pomeriggio, un ragazzo visibilmente stanco, portava avanti una faticosa ricerca "Perché non mi ha ascoltato... Ho speso anche ventimila der, per salvarla da quel porco..." rivolgendo l'affaticato sguardo verso il cielo "Ormai l'avrà già trovata... Non mi è sembrato per nulla contento, di aver perso la sua preda..." abbassate poi palpebre e sopracciglia dopo aver chinato il capo "E chiunque, farebbe caso ad una vampira con quei capelli..." un sospiro e la ricerca continuò...


Chieste informazioni a diversi passanti e negozianti... Alla fine, scoprì che il vecchio nobile possedeva una villa nella via più prestigiosa di Grimia... E giunta sera riuscì finalmente a raggiungerla.


Davanti al portone di questa, un servitore accolse il ragazzo e lo portò al cospetto del padrone di casa... Fatto il suo ingresso in una lussuosa stanza dai prestigiosi divanetti in pelle... Un vecchio nobile, adagiato comodamente su una rossa poltrona, occupò la sua visione.


Con tono sarcastico e per nulla intimorito dal ragazzo "Cosa ci fa qui "Colui che non ha nemici"?"


Rivolgendo al vecchio un freddo e inespressivo sguardo "Ho saputo in giro... Che alcuni dei tuoi uomini, hanno portato via con la forza la mia schiava..."


Entrambi mantenevano un tono calmo e pacato, in fin dei conti, erano in buoni rapporti.


Un lungo sospiro, scaturì dal vecchio... Che facendo cenno a due robusti individui dietro una porta, di fare il loro ingresso in stanza "Parli di questa bestia?! Ahahah!" domandò lui parecchio divertito... E una ragazza priva di sensi e con abiti ridotti in brandelli, venne trascinata (per mezzo di una catena intorno al collo) al cospetto del ragazzo... Che avvicinatosi lei "Ha lividi su tutto il corpo... Si può sapere che le hai fatto?" domandò lui con calma e tranquillità.


Dopo una breve risata, il nobile rispose "Niente di che... Le ho solo fatto assaporare il trattamento che si meritano i fuggiaschi, ahahah..."


Abbassate palpebre e sopracciglia e dato vita ad un volto annoiato "Non c'era bisogno... Sarebbe bastato un semplice rimprovero... La riprendo con me... E grazie di averla trovata..."


Rivolto al ragazzo un gentil sorriso "Non c'è di che, questo ed altro per un caro amico!"


La mattina dopo, al suo risveglio... La vampira si trovò adagiata sul letto della stanza dalla quale era fuggita il giorno prima... E aperti gli occhi e voltatasi in direzione della porta... Questa apparve lei del tutto spalancata e guardandosi poi attorno, si rese conto dell'assenza del ragazzo.


Una ventina di minuti dopo, questo fece ritorno ed entrato in stanza e notando felicemente la presenza della ragazza sotto le lenzuola... Rivolgendo lei un compiaciuto sorrisetto "Mi fa piacere trovarti ancora qui..." esattamente come il giorno prima, da una busta in cartone, un abito del tutto uguale al primo, fece la sua comparsa "Ecco a te... Quello che indossi è ridotto a uno straccio... Vedi di andare a cambiarti..."


Poco dopo, una ragazza con indosso un nuovo abito... Si ergeva dinanzi Dosei che comodamente sedeva al margine del letto... E rivolto lei un sorriso "Ancora non ci siamo presentati... Io sono Dosei."


Con timoroso sguardo in direzione di giù "Anaelle... Il mio nome è Anaelle..."


"Quindi sai parlare!" esclamò lui sorridendo...


Visibilmente dispiaciuta per l'accaduto "Perché sei tornato a prendermi?..."


"Perché sei la mia schiava... Penso sia semplice da capire... Posso chiederti come sei diventata una schiava?" domandò lui con il giusto tatto... E sedutasi di fianco lui, con triste sguardo in direzione di giù "Fino a poco tempo fa... Vivevo in un piccolo villaggio di umani... Ma un giorno un gruppo di uomini armati, ci attaccò e uccise chiunque... Solo i giovani vennero risparmiati..." presa lui la parola e con viso rivolto verso il soffitto "E poi ti hanno fatta schiava... Capisco... Mi dispiace tu abbia dovuto patire tutto questo..." rivolto lei un gentil sorriso "Ma adesso non devi più preoccuparti di nulla, giunti a Turiora ti libererò dal contratto di schiavitù... Così sarai di nuovo libera..."


Non comprendendo la gentilezza del ragazzo e più che affranta "Perché?! Hai speso una fortuna per avermi! Perché mi offri la libertà?!!"


Distogliendo il pensieroso volto da lei "Perché non me ne faccio niente... Di una schiava..."


Commossa da tali parole e dall'ingiustificata gentilezza del ragazzo, con viso umido "Nessuno... Era mai stato così gentile con me..."


Alzatosi dal letto e fatti due passi in direzione della porta, aperta questa e con un simil sorrisetto in viso "Seguimi, andiamo a fare compere... Non puoi stare scalza per sempre... Non credi?"


Giunti al mercato, Dosei comprò lei un paio di scarpette bianche che perfettamente si abbinavano al bianco abito... "Adesso manca solo un bel cappello e sarai perfetta!" esclamò lui sorridendo lei... Così facendo, comprò un bianco capello dai ricami argentati...


Per le vie di quel grande mercato, Anaelle ammirava le vetrine dei negozi come fosse una bambina... Tuttavia, molti la riconobbero e squallide battute non tardarono ad arrivare "La sta acconciando per bene, ahahah!" - "Vorrà spassarsela con lei, fingendo sia una brava ragazza, ahahah!"


Ma se Dosei non faceva caso, a differenza sua Anaelle dava molto peso a quelle parole... E persa fiducia nel ragazzo... Incupì lo sguardo "Non farci caso..." disse lei Dosei...


"Dici così... Perché è tutto vero!" rivolto lui un umido viso con labbra tremolanti "Ti stai solo prendendo gioco di me!" in preda ad un momento di sofferenza, tentò di scappare... Ma con un repentino movimento di mano, Dosei afferrò lei il braccio, impedendole di fuggire e infastidito da tale gesto "Sei stupida o cosa? Vuoi finire di nuovo in catene?... Seguimi e non dire scemenze..."


È notte fonda... E nella stanza della locanda, un ragazzo comodamente coricato sul letto, con accanto la pallida ragazza "Domani partiamo per Tutiora..."


La mattina seguente, dopo aver portato a termine una rapida e mattiniera colazione... E aver affittato una carrozza (la gilda la metteva a disposizione solo per l'andata)... Il viaggio per Turiora, poté avere inizio.


Dentro la piccola stanza... Dosei adagiato comodamente sul rosso sedile in pelle, rivolse alla vampira che di fronte lui sedeva, un gentil pensiero "Se hai fame, dentro quello zaino c'è un sacchetto di dolci..."


"Davvero mi libererai... Una volta giunti a destinazione?" la ragazza era ancora titubante... E per via di ciò, non riusciva ancora a credere alle parole di lui.


"Quante volte devo ripetertelo?... Lo sai che sei testarda?" lo stomaco della ragazza borbottò... Erano in viaggio già da parecchio... E afferrato il sacchetto di dolci e assaggiato uno di questi... Per via della loro bontà, il buonumore tornò a risiedere anche in lei.


Poco dopo, rivolta un'espressione di ringraziamento a Dosei "Erano buonissimi..."


Per nulla sorpreso da tali parole e parecchio assonnato "Buon per te..."


"Fai parte della gilda della sacra fede... Vero?"


Con palpebre abbassare del tutto "Esatto, sono un emissario..."


Direzionando il dispiaciuto sguardo, al braccio mozzato del ragazzo "Cosa ti è successo al braccio?"


"Non ti riguarda..."


Il giorno dopo, giunsero alle grandi porte di Tutiora e scesi dalla carrozza, la prima cosa che il ragazzo fece una volta messo piede al suolo "Bene, adesso sei libera..." strappato il contratto di schiavitù difronte la ragazza... Questa accasciatasi sulle pallide ginocchia... Scoppiò in un semplice e flebile pianto di gioia...


"Ti saluto." voltatosi in direzione delle grandi porte... Si avventurò verso l'ingresso della città... Ma una ragazza che della libertà non sapeva che farsene... Rivolse lui, la sua richiesta d'aiuto "Aspetta!"


Fermatosi per ascoltare ciò che aveva dire lui "Cosa c'è?"


Rettasi in piedi e con la visione ancora appannata "Non ho nessun poso in cui andare... Saresti disposto... A prendermi come tua serva?"


Girato il capo in direzione di quelle parole... E aggrottate le sopracciglia, rivolse lei un gelido sguardo "Non me ne faccio nulla di una serva... E com'è che vuoi già rinunciare alla tua libertà?"


Distolto il volto da lui "Non ci sto rinunciando..." morsasi le tremolanti labbra "È solo... Che non so che farmene..."


"Comunque sia, declino la tua offerta... Non ho bisogno di una schiava... Tantomeno di una serva..."


"Per favore!... Prendimi con te!" corso in direzione di lui, gli si fermò difronte "bloccando" lui il passaggio... Ma oltrepassata questa senza degnarla di uni sguardo "Ho detto no... Ti saluto."


Non sapendo che fare, raccolse i rimasugli del documento di proprietà e li porse lui "Guarda! Ho raccolto tutti i pezzi! Prendimi di nuovo come tua schiava!" esclamò lei disperata e con lacrime agli occhi.


"Ormai è solo carta straccia..." così dicendo, continuò la sua avanzata.


Afferrato il braccio di lui "Non andartene!... Ti concederò il mio corpo! Potrai fare di me ciò che vorrai!... Ma ti supplico..." lacrime di vampira riecheggiarono al suolo "Non abbandonarmi..."


Un sospiro "Va bene... Vieni con me..." La sera giunse in fretta... E dinanzi le porte di una reggia... Due colpi su queste "Porpura! Sono Dosei!" pochi minuti dopo, un'elfa dai lunghi capelli rosso scarlatto comparve loro davanti... E con fare infastidito "Cosa vuoi a quest'ora?!"


"Potresti ospitare questa ragazza per la notte?... Domani verrò a riprenderla."


Un rassegnato sospiro ebbe luogo dalla donna... E non potendo far altro, acconsentì alla richiesta.


Poco dopo, sedute ai margini di un lussuoso letto, una pallida ragazza e una donna scarlatta... Discutevano tra loro e la prima a proferir parola, fu Porpura "Sei una conoscente di Dosei?"


Chinato il triste capo in direzione di giù "No... Sono la sua schiava..."


Parole che meravigliarono l'elfa "Schiava?!... È la persona più pigra che conosca, ma addirittura tenere uno schiavo... Mi sembra un po' eccessivo..." rispose la donna parecchio incredula.


"In realtà mi ha comprata per liberarmi... Ma non sapendo dove andare, gli ho supplicato di riprendermi come schiava..."


"Sei sicura di ciò che hai fatto?... Non dovresti rinunciare così facilmente alla libertà..."


Lacrime di vampira riecheggiarono su pallide mani "Non sapevo che altro fare..." e con labbra tremolanti e visione ondulata "Per convincerlo... Gli ho detto che avrebbe potuto fare di me, ciò che più gli sarebbe andato..."


Poggiata delicatamente la mano sulla spalla della vampira e con tono gentile e comprensivo "A te sta bene così?"


Lasciatasi andare ad un pianto disperato "No... Non che non mi va bene!... Ma cos'altro potevo fare?!..."


Avvolta la ragazza in un caloroso abbraccio di conforto "Non piangere... Quanto ti ha pagato Dosei?"


Con voce singhiozzante "Ventimila der..."


"Gli sei costata molto... Ma non temere, domani offrirò lui trentamila der e ti prenderò con me..." rivolto lei un gentil sguardo "Che ne dici di diventare una delle mie cameriere?"


Anaelle guardò l'elfa negli occhi... E annuì.


Il pomeriggio dopo, un ragazzo si ripresentò alle porte della reggia "Porpura! Sono Dosei!" aperte queste, una donna e una ragazza occuparono la sua visione... E allungando un sacchetto di monete in direzione di lui "Tieni, ci sono trentamila der, adesso Anaelle è una delle mie cameriere."


Perplesso da tale gesto "Che significa tutto questo?"


"Anaelle mi ha confessato che le hai permesso di divenire di nuovo tua schiava, in cambio di "servigi"... Se così si possono chiamare..."


Un sorrisetto fece da preludio ad una divertita risata "Ma che stai dicendo... Non le ho mai detto una cosa del genere... Avrà capito male..."


Confusa da ciò, fu questo ciò che l'elfa ebbe da dire "Davvero?"


Tuttavia, la pallida vampira non essendo ancora convinta di ciò "Ma hai detto va bene!... E poi mi hai portata qui!"


Rivolto lei un simil sorrisetto "Te l'ho spiegato... Avrai capito male, comunque... Sono qui per consegnarti questa..." con un rapido gesto, una targhetta argentata ebbe luogo nella mano del ragazzo "Tieni, questa è tua... Ci sono intagliati sopra il tuo nome e il tuo grado, viandante..."


Più che inconscia, Anaelle non capì assolutamente cosa quella piccola targhetta volesse significare "Che dovrei farmene?... Non ho bisogni di gioielli, sono l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento..."


Fortunatamente per lei, ci pensò l'elfa a spiegarle la situazione e con fare entusiasta... E visibilmente felice per la vampira "Dovresti gioire, adesso sei a tutti gli effetti un membro della gilda della sacra fede di Tutiora! Non sei contenta?"


Infine fu Dosei a chiudere il discorso "Hai detto di non avere un posto in cui andare..." un sorrisetto "Adesso ne hai uno! Ho fatto preparare una stanza per te accanto la mia... E non devi preoccuparti neanche dell'affitto... La locanda della gilda, mette a disposizione di chi ne fa parte, una camera gratis..."


Lacrime di gioia, avanzarono lentamente sul viso di lei "Perché?... Perché stai facendo tutto questo per me?... Non capisco..."


"Ascolta bene, forse non ti sembrerà... Ma mi stai parecchio simpatica, quindi ho deciso di farti un regalo di benvenuto a Tutiora!"


Accasciatasi sulle ginocchia... Si lasciò andare ad un pianto di gioia e commozione "Scusa... Per come mi sono comportata e per ciò che ti ho detto... Perdonami..."


Aiutata la ragazza a rialzarsi, un sorriso venne mostrato lei "Su, su, non piangere... Da adesso in poi non dovrai più preoccuparti di trovare un posto in cui state... O di essere venduta ad un'asta di schiavi."


Consegnata lei la targhetta e presa poi per la mano "Andiamo a comprare il giusto abbigliamento per le missioni della gilda... E già che ci siamo, anche qualche altro bel vestito... Non puoi stare sempre con questo addosso..."


Passarono cieca tre ore, prima che le compere ebbero fine... E accompagnata la ragazza alla locanda e fatto il loro ingresso all'interno di questa... Un numeroso gruppo di individui seduti a tavoli in legno, si voltò di scatto in direzione dei due e uno di questi (un uomo alto, robusto e con una folta barba) si avvicinò loro "Sei tornato..."


"Avevo voglia di dormire nella mia stanza..."


Il volto dell'omaccione si fece improvvisamente amichevole "Vieni qua! Fatti abbracciare!" e dopo aver frantumato le ossa di lui, diresse il curioso sguardo alla vampira "Ti sei trovato la ragazza? Ahahah!" disse l'omaccione dal ritrovato buonumore per via della presenza dell'amico.


Con volto inespressivo "No... Lei è Anaelle e da oggi farà parte della gilda... Detto questo, io vado a riposarmi..." stiracchiatosi e lanciato uno sbadiglio "Sono stanchissimo..."


"Ruft! Porta qui da bere per la nuova aggiunta! Sta sera si fa festa!"


Salito in stanza, Dosei si lasciò andare sul morbido e familiare letto... E dopo qualche minuto, si addormentò.


Nel sogno dell'emissario... Una splendida spiaggia al tramonto, faceva da ambientazione... E giunto in prossimità di due sdraio e un bianco tavolino "Ti ho tenuto il posto." un ragazzo dai viola capelli, in t-shirt, pantaloncini e occhiali da sole e adagiato sulla sdraio... Si rivolse a Dosei dopo aver sorseggiato dal cocktail che in mano sorreggeva.


"Se ci fosse stato qualcun altro oltre noi che!... Ti avrei detto grazie..." disse Dosei con tono ironico.


"Devi smetterla di buttare soldi al vento..."


Coricatosi anche lui sulla comoda sdraio "Non sono buttati al vento, sono spesi per una buona ragione..."


"Lo so, lo so, stavo solo scherzando... Piuttosto, quale sarà il prossimo villaggio?"


Dosei indossò un paio di occhiali da sole e usufruendo di un serio tono "L'arcivescovo mi ha dato il compito di far convertire un villaggio di draconoidi alla sacra fede..."


"Sai già che non lo faranno."


"Non è un problema mio. Se vogliono vivere, dovranno convertirsi."


Una divertita risata ebbe origine dall'altro ragazzo "Ti accompagnerà la tua amica?"


Un sospiro di sconforto "Esatto, non mi ci far pensare... Quel generale è la persona che più non sopporto al mondo..."


Poco dopo, i due si addormentarono... Ma giunte le dieci di mattina, una vergine di ferro fece da sveglia al ragazzo "Ho ancora sonno... Lasciami dormire..." disse Dosei, mentre una vergine di ferro cominciava a farsi sentire... "Le regole sono regole..." e avendo perforata quasi la gola "Va bene, va bene... Mi sveglio..."


Ancora assonnato scese al piano di sotto... E ciò che vide fu un massacro, corpi sparsi ovunque... Anche Anaelle era compresa in questi... E rivolgendo lei un disgustato volto "Persino tu Anaelle... Che delusione..." la festa della notte prima si era fatta sentire... E a quanto pare, la ragazza era quella ad aver bevuto più di tutti.


Dinanzi una grande struttura... La Cattedrale di Tutiora (molto simile al duomo di Milano, ma con numerose e titaniche vetrate a mosaico), un ragazzo annoiato fece il suo ingresso... E giunto in fine in una stanza adiacente questa... Un vecchio uomo, adagiato comodamente su un lussureggiante trono (ricoperto d'oro, argento e pietre preziose), rivolse al ragazzo un amichevole sguardo "Dosei, ben tornato... Sei qui per parlare del villaggio?"


Mostrato al vecchio un serio sguardo "Esatto vecchio, sai già che non si convertiranno mai... Sarà un massacro come al solito..."


Un gentil sorriso giunse a Dosei "Non dire così, sono sicuro che questa volta, riuscirai nell'impresa... Ho molta fiducia nelle tue capacità..."


Terminata la breve chiacchierata e fatto ritorno alla locanda, una stanza vuota comparve dinanzi lui... E con fare perplesso, si rivolse ad uno dei camerieri dietro al bancone "Dove sono tutti?"


"Nel retro a rinfrescarsi..." "Anche la nuova ragazza?" un sorrisetto comparve sul volto dell'umano e con fare divertito "No, lei è salita in stanza... Dovevi vedere la faccia che ha fatto, quando le ho detto con che espressione disgustata l'hai guardata..."


Un sospiro e salite stancanti scale... Si ritrovò in fine, difronte la stanza di lei "Anaelle, devo parlarti... Potresti aprire la porta?..."


Fatto come da lui richiesto, un'affranta ragazza occupò la sua visione e rivoltole un simil deluso sguardo "Ho accettato un incarico... E tu mi accompagnerai, consideralo un addestramento..."


Gli occhi della vampira splendettero di gioia e più che felice per la fantastica notizia... Rivolse lui, un delicato viso accompagnato da un gentil sorriso "Va bene!"





Autore:Andrea Segreto

Tutti i diritti sono riservati.

Questa è una storia inedita.



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